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Intervista agli artisti Lorenza Colicigno e Tonino Lane

Il corpo delle donne

Installazione di Lorenza Colicigno e Tonino Lane realizzata per la mostra “Il Corpo delle Donne”

Lorenza Colicigno e Tonino Lane sono due artisti che collaborano sia sul web che nella vita reale, questo sodalizio ha dato vita ad innumerevoli iniziative di pregio e di successo : Lorenza è una poeta e una scrittrice, ha pubblicato quattro raccolte poetiche e numerosi saggi e articoli su temi letterari, storici e sociali. Appassionata di tradizioni popolari e di scrittura creativa, ha curato vari progetti culturali e formativi, sia in presenza che in realtà virtuale. Tonino è un costruttore in 3D di talento, talento che mette al servizio dei progetti realizzati in collaborazione con Lorenza.

MdM: Come nasce la sua passione per la poesia e quali sono le sue fonti di ispirazione?

Lorenza Colicigno: Le origini della mia passione per la poesia si perdono negli anni della mia infanzia. Ho sempre pensato, però, che la poesia sia una cosa troppo importante per affidarla solo all’ispirazione, pertanto ho atteso che la passione si rafforzasse con strumenti tecnici adeguati, forti della tradizione italiana e non solo, e tanto forti da poter andare oltre di essa, e tali da poter degnamente diventare comunicazione rivolta a un lettore ideale e reale. È’ per questo che ho iniziato con Quaestio de Silentio” a pubblicare sillogi poetiche solo dagli anni ’90 in poi.

MdM: Qual è il ruolo della donna nella scrittura e nella cultura lucana, e come lo ha esplorato nei suoi saggi e nelle sue opere poetiche?

Lorenza Colicigno: Nella letteratura italiana ed europea il ruolo della donna è stato in genere marginale, non nella produzione ma nella divulgazione/conservazione, sicché è necessario esplorare, indagare, cambiare punto di vista, cercare una visione del mondo altra rispetto a quella consegnataci dalla cultura dei “padri”, degli uomini, genere dominante ed escludente l’altro/a, per portare in primo piano la visione delle donne, delle “madri”, sguardo inclusivo e paritario. Non diversa la situazione in Basilicata, dove è stato importante per me, come donna e come scrittrice, scoprire e divulgare la tradizione della scrittura femminile, con Isabella Morra, Aurora Sanseverino, Laura Battista, Carolina Rispoli, Giuliana Brescia, Gina Labriola, e le altre numerose scrittrici viventi. Certo questa tradizione mi ha ispirato, mi ha spinto a proseguire il cammino intrapreso dalle altre. La mia, quindi, è poesia, con sguardo di donna.

MdM:Come definirebbe il suo stile narrativo e quali sono i temi che affronta nei suoi romanzi e racconti?

Lorenza Colicigno: Come docente e come giornalista, oltre che come persona, ovviamente, tengo a mantenermi aderente alla realtà, anche quando la fantasia, l’immaginazione prendono il sopravvento esse restano a corredo di un impegno civile rafforzatosi nel tempo, con l’esperienza, le letture, gli studi, il dialogo culturale sempre più ampio e profondo. La mia poesia e la mia narrativa sono, almeno nella mia intenzione di scrittrice, canto corale, denuncia sociale, ricerca e dono di valori umani.

MdM: Qual è il rapporto tra la sua esperienza di vita e la sua scrittura e come ha raccontato la sua terra, la Basilicata, nelle sue opere?

Lorenza Colicigno: Nella terra di Basilicata io sono giunta a 5 anni con la mia famiglia, mio padre, musicista come i suoi fratelli, giunse qui per alcuni concerti dalle Marche per poi rimanervi stabilmente, e questa terra è al centro della mia scrittura nella doppia valenza di luogo di esilio e di terra madre. È paesaggio e approdo, è umanità e lingua, è centro e margine. Mi accomuna a questa terra la sua storia di approdo di popoli molteplici, come ci raccontano i suoi più di 100 dialetti, qui siamo tutti migranti, esuli, stranieri e nello stesso tempo abitanti radicati nelle proprie tradizioni consolidatesi nel tempo nei 131 Comuni arroccati sui monti lucani e/o distesi lungo le valli dei suoi 5 fiumi e sulle sue brevi coste ionica e tirrenica. Inutile dire che tutto questo trova nella mia scrittura il suo luogo elettivo. Anche i diversi luoghi e ruoli che ho “abitato” durante la mia vita trovano nella mia scrittura il loro spazio: parto sempre dal concreto, dalla cronaca, dall’esperienza, da me stessa, ma la molteplicità degli sguardi sul mondo che i ruoli diversi che ho svolto mi hanno di volta in volta consentito si riconducono comunque e sempre alla mia unità personale, in cui sono compresi gli avatar con cui vado preregrinando in Craft World, Second Life e Spatial.

MdM: Come ha conosciuto il Museo del Metaverso e in che modo la realtà virtuale ha influenzato la sua creatività e la sua espressione artistica?

Lorenza Colicigno: Nel 2006, spinta dalla curiosità per il nuovo che mi è propria, approdai come Azzurra Collas in Second Life, insieme a Tonino Lane, mio marito. Di quel mondo virtuale alle sue origini mi appassionò la sperimentazione di comunità al loro nascere e questo si fuse con il mio interesse primario per la scrittura e per l’insegnamento. Così nacque La torre di Asian, il primo romanzo collettivo che ho curato, ispirato alla torre costruita da Asian Ledven alias Fabio Fornasari. In quel mondo ho avuto la fortuna di fare conoscenze importanti, come Giuseppe Granieri, Fabio Fornasari, Giovanni Boccia Altieri, Mario Gerosa, e altri, compreso il suo alias Roxelo Babenco.
Con Azzurra Collas e Tonino entrò in Second Life anche Elisa Laraia alias Helissa Halasy, nostra figlia, allora artista a Bologna, ora attiva in Basilicata e non solo, come Direttora del LAP Laboratorio Arte Pubblica e Docente all’Accademia di Belle Arti e alla Federico II di Napoli, l’incontro con lei Rosanna, e con il suo Museo del Metaverso fu quanto di più naturale potesse accadere: esposizioni, eventi, e insieme un’amicizia che si consolidata in Craft World. Un incontro artistico che continua ad essere ispiratore per Helissa, per me e Tonino Lane, impegnati in un dialogo in cui l’arte è al centro.

Conservo la documentazione delle performance, delle istallazioni e dei video presentati nelle esposizioni del Museo del Metaverso e che ho ritrovato in parte in Uqbar in Voxel 1, 2.

Foto di Elisa Laraia alias Helissa Halasy

Questa immagine, ad esempio, fa riferimento a un video che fa sintesi dello spettacolo teatrale a ruoli rovesciati, curato da Elisa Laraia e rappresentato a Potenza e a Roma, con i protagonisti e le protagoniste nei palchetti e il pubblico disposto sul palcoscenico, rovesciamento inteso a spingere ad entrare a fondo nelle psicologie di ciascuno/a, spesso imbavagliate negli stereotipi. La presenza nel mondo virtuale di questi materiali di documentazione di eventi realizzati nel mondo reale mette in evidenza l’impegno di integrazione tra i due mondi che maggiormente ci motiva.

 

“Le altalene d’arte” installazione di Elisa Laraia alias Helissa Halasy al Museo del Metaverso

Le Altalene d’Arte, invece, nascono nel mondo virtuale e ne valorizzano l’immersività. Esempi diversi di una relazione virtuosa tra reale e virtuale, virtuosa nella misura in cui favorisce la ricerca di soluzioni espressive sempre nuove e originali, per altro non sempre “materialmente” possibili nel mondo reale.

MdM: L’eccellente collaborazione artistica con il builder Tonino Lane l’ha portata ad esplorare nuovi percorsi artistici, come si è visto nell’ultimo molto apprezzato lavoro su Pinocchio in Second Life. A lei chiedo di raccontare questo viaggio nel mondo di Collodi e a Tonino Lane invece quanto sia stimolante per la sua creatività operare in perfetta consonanza con lei.

Video della installazione interattiva Self Made Pinocchio

Lorenza Colicigno: Con Tonino Lane la collaborazione è estremamente importante, perché è generativa per entrambi. A volte è difficile dire se nasca prima la mia idea o il suo costruito. Nel caso del Pinocchio che abbiamo presentato in Second Life al Machinima Land di Wizardoz Chrome, in SLEA, il mio racconto “Self Made Pinocchio” nasce ispirato dalla costruzione di Tonino Lane, mentre in Craft, nell’esposizione “Il corpo delle donne”, da lei curata per + Donna Zero Violenza, è stata la mia idea che ribalta il senso del telaio di Penelope a trovare in Tonino il perfetto costruttore.

Self Made Pinocchio

Installazione “Self Made Pinocchio” a SLEA in Second Life, foto by Alba Rocca

La stessa cosa posso dire per le Barche Sumere in esposizione al Museo del Metaverso, che sono parte della mia Città delle Donne in Craft World, progetto che sarebbe rimasto un’idea se non avesse incrociato l’abilità del builder Tonino Lane.

Barche sumere
Barche sumere di Lorenza Colicigno e Tonino Lane

Con le mie parole riporto anche il pensiero di Tonino Lane, infatti, essendo insieme da più di 50 anni nella vita reale e da 16 anni nel mondo virtuale, la nostra collaborazione è espressione di un dialogo quotidiano tra due creativi che si esprimono con linguaggi diversi ma che restituiscono un comune sentire sul mondo e, quindi, naturalmente anche uno scambievole costruire con parole, immagini, primitive, texture e con tutto ciò che serve per crescere in idee e creatività.

 

English

Lorenza Colicigno and Tonino Lane are two artists who collaborate both on the web and in real life, as husband and wife, and this partnership has given rise to countless valuable and successful initiatives: Lorenza is a poet and a writer, and has published four poetry collections and numerous essays and articles on literary, historical and social topics. Passionate about popular traditions and creative writing, she has curated various cultural and educational projects, both in presence and in virtual reality. Tonino is a talented 3D builder, a talent he puts to good use in the projects he realises in collaboration with Lorenza.

MdM: How did your passion for poetry come about and what are your sources of inspiration?

Lorenza Colicigno: The origins of my passion for poetry are lost in my childhood years. I have always thought, however, that poetry is too important a thing to entrust to inspiration alone, so I waited for my passion to be strengthened with adequate technical tools, strong in the Italian tradition and beyond, and strong enough to be able to go beyond it, and such that it could worthily become communication addressed to an ideal and real reader. This is why I started with Quaestio de Silentio’ to publish poetic syllogies only from the 1990s onwards.

MdM: What is the role of women in Lucanian writing and culture, and how have you explored it in your essays and poetic works?

Lorenza Colicigno: In Italian and European literature, the role of women has generally been marginal, not in production but in dissemination/preservation, so it is necessary to explore, investigate, change point of view, seek a vision of the world other than the one delivered to us by the culture of ‘fathers’, of men, the dominant and excluding gender, to bring to the forefront the vision of women, of ‘mothers’, an inclusive and equal view. The situation in Basilicata is no different, where it has been important for me, as a woman and as a writer, to discover and divulge the tradition of women’s writing, with Isabella Morra, Aurora Sanseverino, Laura Battista, Carolina Rispoli, Giuliana Brescia, Gina Labriola, and the many other living women writers. Certainly this tradition has inspired me, has pushed me to continue the path taken by the others. Mine, therefore, is poetry, with a woman’s gaze.

MdM:How would you define your narrative style and what themes do you address in your novels and short stories?

Lorenza Colicigno: As a lecturer and as a journalist, as well as a person, of course, I tend to stick to reality, even when fantasy and imagination take over, they remain as an accompaniment to a civil commitment that has been strengthened over time, with experience, readings, studies, and an increasingly broad and deep cultural dialogue. My poetry and my fiction are, at least in my intention as a writer, choral song, social denunciation, research and gift of human values.

MdM: What is the relationship between your life experience and your writing, and how have you recounted your land, Basilicata, in your works?

Lorenza Colicigno: I came to the land of Basilicata when I was five years old with my family, my father, a musician like his brothers, came here for a few concerts from the Marche region and then stayed permanently, and this land is at the centre of my writing in its double value of place of exile and motherland. It is landscape and landing place, it is humanity and language, it is centre and margin. I am united with this land by its history as a landing place for multiple peoples, as its more than 100 dialects tell us, here we are all migrants, exiles, foreigners and at the same time inhabitants rooted in our own traditions consolidated over time in the 131 municipalities perched on the Lucanian mountains and/or stretching along the valleys of its five rivers and its short Ionian and Tyrrhenian coasts. Needless to say, all this finds its elective place in my writing. The different places and roles that I have ‘inhabited’ during my life also find their place in my writing: I always start from the concrete, from the chronicle, from experience, from myself, so that the multiplicity of glances at the world that the different roles I have played from time to time have allowed me to take back to my personal unity, in which the avatars I use in Craft World, Second Life and Spatial are included.

MdM: How did you get to know the Metaverse Museum and how has virtual reality influenced your creativity and artistic expression?

Lorenza Colicigno: In 2006, driven by my curiosity for the new, I landed as Azzurra Collas in Second Life, together with Tonino Lane, my husband. Of that virtual world at its beginnings, I was passionate about experimenting with communities at their birth, and this merged with my primary interest in writing and teaching. Thus was born The Asian Tower, the first collective novel I edited, inspired by the tower built by,Asian Ledven aka Fabio Fornasari.
In that world I was lucky enough to make important acquaintances, such as Giuseppe Granieri, Fabio Fornasari, Giovanni Boccia Altieri, Mario Gerosa, and others, including his alias Roxelo Babenco.
Along with Azzurra Collas and Tonino, Elisa Laraia aka Helissa Halasy, our daughter, then an artist in Bologna, now active in Basilicata and beyond, as Director of the LAP Public Art Laboratory and Lecturer at the Academy of Fine Arts and the Federico II University in Naples, also entered Second Life. An artistic encounter that continues to inspire Helissa, myself and Tonino Lane, engaged in a dialogue in which art is at the centre.
I keep documentation of the performances, installations and videos presented in the Metaverse Museum exhibitions, some of which I found in Uqbar in Voxel 1, 2.
This image, for example, refers to a video that summarises the theatrical performance in reversed roles, curated by Elisa Laraia and performed in Potenza and Rome, with the protagonists in the boxes and the audience arranged on the stage, a reversal intended to encourage us to enter deeply into the psychologies of each person, often gagged by stereotypes. The presence in the virtual world of these documentation materials of events realised in the real world highlights the commitment to integration between the two worlds that motivates us most.
The Art Swings, on the other hand, are born in the virtual world and enhance its immersiveness. Different examples of a virtuous relationship between real and virtual, virtuous insofar as it encourages the search for ever new and original expressive solutions, which are not always ‘materially’ possible in the real world.

MdM: Your excellent artistic collaboration with the builder Tonino Lane has led you to explore new artistic paths, as seen in your latest much appreciated work on Pinocchio in Second Life. I would ask you to recount this journey into Collodi’s world, and I would ask Tonino Lane how stimulating it is for his creativity to work in perfect consonance with you.

Lorenza Colicigno: With Tonino Lane, collaboration is extremely important, because it is generative for both of us. Sometimes it is difficult to say whether my idea comes first or his built. In the case of the Pinocchio that we presented in Second Life at Machinima Land by Wizardoz Chrome, in SLEA, my story “Self Made Pinocchio” was inspired by Tonino Lane’s construction, while in Craft, in the exhibition “The Women’s Body”, which she curated for + Donna Zero Violenza, it was my idea that overturns the sense of Penelope’s frame that found in Tonino the perfect constructor.
The same can be said for the Sumerian Boats on display at the Metaverse Museum, which are part of my City of Women in Craft World, a project that would have remained an idea had it not crossed the path of builder Tonino Lane.
In my words, I also echo Tonino Lane’s thoughts. In fact, having been together for more than 50 years in real life and 16 years in the virtual world, our collaboration is an expression of a daily dialogue between two creatives who express themselves with different languages but who return a common feeling about the world and, therefore, naturally also an exchange of words, images, primitives, textures and everything else needed to grow in ideas and creativity.

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